La cosa più bella della subacquea è che proprio quando si pensa di essere ormai stati dappertutto e che non ci sia più niente da scoprire, ecco che – voilà – spunta dal nulla una nuova destinazione, piena di sorprese e di affascinanti segreti.
È questo il caso di Lankayan, una minuscola isoletta nel Mare di Sulu, a nord del Borneo malese, a circa un’ora e mezza di navigazione dalla cittadina portuale di Sandakan: un irresistibile incrocio tra lo stile vacanziero maldiviano tanto apprezzato dagli italiani (un’isola di bellezza assolutamente perfetta, con lunghe spiagge deserte di sabbia immacolata ed una stupenda foresta tropicale che ne ammanta l’interno) e le immersioni senza limiti e assolutamente entusiasmanti che abbiamo imparato ad aspettarci dai fondali della Malesia (impareggiabili occasioni di macrofotografia, una grande quantità di specie ancora sconosciute alla scienza e in attesa di venire catalogate, molto pesce grosso, il top assoluto della biodiversità marina, relitti tutti da esplorare).
E non c’è da preoccuparsi per i sequestri recentemente attuati dai terroristi filippini di Abu Sayaf a Sipadan e Pandanan: l’area è costantemente pattugliata dalle forze aeree e marittime malesi, e le isole ospitano guarnigioni delle forze armate, invisibili ai visitatori, ma strategicamente dislocate e pronte ad intervenire: un deterrente formidabile che tiene alla larga qualsiasi malintenzionato.
Se dovessimo scegliere una destinazione sicura, oggi sceglieremmo proprio il Borneo malese.
Aggiungete alla ricetta un resort di gusto squisito ed estremamente raffinato, con pochi bungalow doppi di grande comfort dotati di bagno privato e situati direttamente sulla spiaggia, un ristorante d’alto livello con cucina asiatica ed internazionale ed una spettacolare veranda prendisole dalla quale ammirare il tramonto (e sotto la quale si aggirano in permanenza una ventina di giovani squali pinna nera), e capirete perchè Lankayan è davvero una destinazione fenomenale.
Ecco un’isoletta assolutamente paradisiaca nella quale anche chi non si immerge (finalmente!) può godersi una vacanza perfetta, prendere il sole in assoluta privacy sulla lunga spiaggia deserta e fare il bagno nelle acque cristalline della laguna, mentre le aquile di mare volteggiano in alto nel cielo e all’orizzonte le montagne ricoperte di foresta del Sabah svettano nella luce dorata del tramonto.
L’atmosfera “casual” e assolutamente informale ed amichevole che regna a Lankayan sottolinea il tono da elegante paradiso tropicale della località: l’architettura del resort è stata progettata con tanta cura ed attenta intelligenza che non è difficile ritrovarsi talvolta a pensare di essere gli unici abitatori dell’isola.
Immersioni da sogno a Lankayan
E poi, naturalmente, ci sono le immersioni: tutte a bassa e media profondità, mai rischiose o faticose, su fondali a pochi minuti di motoscafo.
Il centro immersioni è spazioso, molto razionale, felicemente situato all’estremità del lungo pontile d’attracco (niente lunghi tragitti con le attrezzature in spalla!), e lo staff dell’isola è se possibile ancor più gentile e disponibile che nel resto del Sabah, uno Stato già e ovunque apprezzato per la sua straordinaria tradizione di ospitalità.
I fondali di Lankayan – che in tutta onestà, come tutti quelli di questa parte del mondo, non vincerebbero un premio per la limpidezza dell’acqua e la visibilità in immersione – sono il regno delle specie più piccole, talvolta rarissime o addirittura ancora da classificare: qui dominano i gobidi, scintillanti come gIoielli smarriti sul fondale sabbioso, i variopinti nudibranchi d’ogni forma e colore, le seppie nane tropicali, i fluorescenti ricci di fuoco sempre accompagnati dai granchietti commensali.
E poi tante altre specie, spettacolari e difficilmente osservabili altrove: pesci ago fantasma e robusti d’ogni forma, colore e dimensione, antennaridi grandi e piccini, pesci mandarino (imperdibile e difficilissimo da ammirare altrove lo spettacolo del loro accoppiamento, poco dopo il crepuscolo), polpi blucerchiati e mimo, e tante specie diverse di opistognatidi (tra i quali una – assolutamente fuori misura, visto che è lunga almeno trenta centimetri – che sembrerebbe rappresentare un esclusivo endemismo dei fondali di Lankayan).
Tutti questi animali, naturalmente, richiedono molta attenzione ed un occhio esperto per venire individuati, il che aggiunge “pepe” alla caccia fotografica (ma non c’è da preoccuparsi se non li trovate da soli: i dive master che accompagnano i sub in immersione, capitanati dal veterano Amillson, sono allenatissimi a scoprire anche i più piccoli abitatori del fondale!).
Non mancano comunque gli avvistamenti di specie di maggiori dimensioni come seppie giganti tropicali, gigantesche aragoste (guardare e non toccare!), squali bambù e leopardo, razze e trigoni, barracuda di diverse specie, fucilieri e grossi pesci pappagallo dalla fronte gibbosa.
I più fortunati possono anche sperare in un incontro con i numerosi squali balena che pattugliano il braccio di mare tra Lankayan e la costa del Borneo (la stagione migliore per avvistarli va da febbraio a giugno) o con i grossi pesci chitarra che talvolta stazionano sul fondale a Malu Malu.
E gli amanti dei relitti potranno a loro volta deliziarsi visitando l’enorme giunca cinese in legno che riposa a venticinque metri sul fondale proprio davanti a Lankayan (imperdibile l’immersione in notturna, quando il relitto è visitato dalle gigantesche razze maculate) o ciò che resta di un battello armato giapponese, affondato dagli aerei americani durante l’ultimo conflitto mondiale, abitato da una quantità impressionante di enormi Pterois.
Per raggiungere Lankayan è necessario passare almeno una notte al Sepilok Nature Resort, situato ai bordi della foresta tropicale presso la cittadina portuale di Sandakan e sede dell’Istituto per la Riabilitazione degli oranghi.
Qui infatti le grandi scimmie – principalmente esemplari giovani, salvati dalla prigionia o abbandonati in natura dalla madre – vengono gradualmente riabituati alla vita selvaggia da uno staff preparatissimo scientificamente e molto motivato.
Il Sepilok Nature Resort è davvero una struttura bellissima, situata sulla riva di un laghetto, in una conca ricca di vegetazione tropicale (più di centocinquanta specie diverse di orchidee) e al confine con la riserva forestale: il nostro suggerimento è di non limitarsi ad un solo pernottamento come consigliato dai tour-operator ma di passarvi almeno due o tre notti e approfittarne per compiere qualche escursione a piedi nella foresta, alla scoperta degli oranghi e dei tanti altri animali selvatici che la popolano.
Poichè i proprietari del Sepilok Nature Resort sono gli stessi di Lankayan (oltre che del Pulau Sipadan Resort e del Kapalai Dive Resort) è molto facile organizzare i trasferimenti o cambiare gli operativi, anche in loco: le guide sono gentilissime, preparate e molto affidabili, e i sentieri nella foresta sono ben tenuti e accessibili a chiunque.
L’isola di Lankayan è facilmente raggiungibile dall’Italia.
Malaysian Airlines propone comodi voli diretti Roma-Kuala Lumpur, con pratiche coincidenze prima per Kota Kinabalu (capitale del Sabah) e poi per Sandakan.
Una volta a Sandakan è poi possibile proseguire direttamente in barca per Lankayan, ma il nostro suggerimento (meditato) è di trascorrere prima due o tre giorni al Sepilok Nature Resort per acclimatarsi, approfittandone anche per incontrare gli oranghi che popolano la foresta circostante.
Naturalmente è anche possibile trattenersi a Sepilok al ritorno, prima di imbarcarsi sul volo per l’Italia.