Sulawesi l’isola a forma di orchidea. Tra Borneo e Papua, la moderna Irian Java. La parte settentrionale della isola è come il gambo del fiore, sinuoso e sottile, che prosegue in mare con isole sempre più piccole. Sono le Nord Sulawesi come un dito lanciato nell’acqua. Una parte di terra emersa verdissima e montagnosa con picchi che raggiungono duemila metri. Terre fertilissime, che le ceneri vulcaniche hanno reso ancora più fertili. Qui si coltivano i chiodi di garofano, la noce moscata, la vaniglia, il cocco e una qualità speciale di riso. Oppure si raccolgono ancora legni pregiati come l’ebano o il legno del ferro. Terre abitate da culture diverse fin da prima dell’arrivo dei Portoghesi nel XVI° secolo o dei colonizzatori olandesi, francesi e inglesi. Si pensa che quest’isola sia stata isolata rispetto alle piattaforme continentali tanto che la separazione ha prodotto una flora ed una fauna propria di questa terra.
La parte terminale del distretto del Nord Sulawesi, piuttosto sottile e ricurva, ha proprio sulla cima la sua porzione migliore con tre aree particolarmente interessanti dal punto di vista marino. A poca distanza da Manado, capitale amministrativa, il Parco marino di Bunaken, un gruppo di isole scaglionate anche ad una certa distanza da terra. Un po’ più a nord il gruppo delle Bangka e dalla parte opposta l’isola di Lembeh che forma uno stretto canale dove nei fondali ombrosi si possono incontrare davvero assurde creature nate dal mischiarsi delle specie. Qui forse la teoria di Wallace è più che evidente. Il tutto è racchiuso in una sorta di cerchio in cui i tre luoghi distano tra loro poche ore di auto o di navigazione. Con la possibilità di visitarle tutte in una sola volta.
Nel 1991 l’area marina che ingloba le piccole isole appena più a nord di Manado viene dichiarato Parco, 890 chilometri quadrati, 3 per cento dei quali terre isolane: Bunaken, Manado Tua, Mantehage, Nain, Siladen. Abitate da 30mila residenti sparsi in 22 villaggi. La prima è formata dai resti di un vulcano e di coralli fossili; la seconda ha la classica forma di un vulcano che emerge dall’acqua; la successiva è piatta; Nain ha la forma di un panettone; l’ultima è minuta, piatta e sabbiosa. L’una diversa dall’altra topograficamente accomunate dal fatto che non poggiano su una piattaforma continentale e di conseguenza le loro sponde sprofondano a profondità oceaniche. Tanto è vero che la profondità tra le isole va dai 200 agli oltre 1800 metri.
Le acque profonde portano con le correnti nutrimenti, le sponde a caduta hanno permesso la costituzione di coralli alle quote superficiali ben illuminate, il ciclo completo si è chiuso e a oggi si contano 13 specie differenti di madrepore, 90 specie di pesci e innumerevoli molluschi e crostacei. Ciascun fondale isolano ha poi le proprie caratteristiche in cui è più facile l’osservazione di un certo tipo di animale piuttosto che un altro e non vi è mai volta che lo spettacolo della natura diventi noioso.
Il nostro punto di partenza è Siladen, la più piccola delle isole, con ottimi punti d’immersione. Di fronte ha Bunaken, a pochi minuti di navigazione, che ne offre una ventina. Anche la rotonda Manado Tua è vicinissima e aggiunge con i suoi fondali altre opportunità. In totale si hanno disponibili con una breve navigazione una cinquantina di siti quasi tutti in parete e spesso con corrente.
Lekuan è uno di quei siti ( in verità sono tre e non uno) che concretizzano il motivo per cui gli appassionati arrivano fin qua. Variegato e ricco, ottimo di giorno o di notte, questo sito ha una sana e varia vita corallina che rende le immersioni indimenticabili. Su questo fondale colorato si possono osservare tartarughe, pesci napoleone, tonni e altro. Celah Celah è il sito preferito dai fotografi per via delle pareti da cui spuntano spugne e gorgonie variamente illuminate dai raggi del sole. I cavallucci marini pigmei risiedono qui assieme a “pipefish” e ad una vastissima gamma di nudibranchi coloratissimi. Mai perder d’occhi il fondale blu, potrebbero passare grossi pelagici. Fukui Point, costa occidentale di Bunaken. Il sito brulica di vita, in particolare quando vi è corrente. I grandi abitanti del mare raggiungono questo sito per fare una pulizia completa. Così noi possiamo osservare dentici enormi, carangidi possenti e napoleoni quasi immobili. Le grandi tridacnie abitano i tratti sabbiosi del fondale assieme alle anguille ancorate nella sabbia. Black Rock, o DJ Point, offre una pausa dalle immersioni in parete. Tra le rocce che cospargono il fondale con un po’ di pazienza si possono individuare ogni sorta di delizie macro, tra cui seppie, pesci foglia, pesci ago, gamberetti commensali e granchi caramelle. Mandolin Point è un luogo insolito immediatamente riconoscibile quando si vede il numero sorprendente di coralli frusta che sporgono dalla parete inclinata. Pappagallo, pesci palla, piccoli squali sono abitanti fissi di quest’area. Si trovano anche abbondanti colonie di spugne e coralli molli. Tecnicamente parlando la visibilità è buona la maggior parte dell’anno, tra i venti e quaranta metri; la temperatura media dell’acqua si aggira sui 28°C; le correnti sono di solito sempre presenti e considerata la loro imprevedibile direzione le immersioni sono “drift dive”. Una muta da 3 mm è un ottimo strumento per proteggersi, coltello e guanti non si possono usare, le immersioni, per ragioni di sicurezza, si “devono” fare con l’uso di una barca e di una guida.
Il Siladen Resort, sull’omonima isoletta, è un eccellente boutique resort, posto a pochi metri dal mare. Raccolto attorno ad una piscina di acqua salata ha un lounge e beach bar, un ristorante con menù asiatico e mediterraneo (la proprietà è italiana) e una boutique con articoli di prima necessità. Le abitazioni sono costituite da ville: le Garden e le Beach da 48 metri quadrati, le Luxury da 74 metri quadri, realizzate in legno locale e pietra, arredate di tutto punto con aria condizionata, minibar, Tv, telefono e piccola terrazza sul giardino tropicale. Una vera chicca tropicale.
Il centro immersioni è gestito dallo stesso resort. Ha due compressori, 70 bombole di alluminio con attacchi DIN e INT, tre imbarcazioni con pronto soccorso e ossigeno a bordo che portano ciascuna cinque sub ed una guida. Le uscite sono programmate attorno alle 8 ed alle 15; la notturna parte alle 18. Il centro dispone di tutta l’attrezzatura subacquea da noleggio. Chi pratica lo snorkel può salire a bordo delle imbarcazioni e poi nuotare vicino a riva dove la profondità non supera mia i tre metri e dove vivono ampie colonie di madrepore.