Patrimonio mondiale UNESCO, Tubbataha Reef Marine Park si trova nel bel mezzo del Mare di Sulu. Ha un’elevata densità di specie marine e comprende una incontaminata barriera corallina con pareti perpendicolari, ampie lagune e due atolli corallini. Le isole più prossime, abitate da comunità di pescatori della municipalità di Cagayancillo, sono a circa 130 chilometri. L’area è di conseguenza isolata, raggiungibile solo con liveaboard, le imbarcazioni da crociera, con dieci ore di navigazione da Puerto Princesa. Il triangolo che racchiude questa specifica area si trova nell’esteso specchio d’acqua tra le lunghe e strette isole Palawan a ovest e il gruppo difforme delle Visayas ad est. Malgrado vi sia qualche striscia di terra emersa qui non vi è nessuno e non vi arrivano neppure i pescatori locali data la distanza. Possiamo pensare che sia un territorio intonso, integro, ottimo per le miglia di specie marine che vi hanno posto la residenza e per le altre decine che regolarmente visitano questo sito. I fondali sono dei più diversi, le pareti verticali si susseguono, la corrente può essere addirittura molto forte, ma è per questo che la fauna riesce comunque a proliferare in un arcipelago, come le Filippine, molto abitato. La letteratura biologica specifica su questo luogo ha argomenti a non finire. Giustamente, perché quest’area isolata è una gemma da mantenere per il benessere dell’intero Pianeta. Non per nulla si è scomodato anche l’UNESCO dichiarandolo patrimonio dell’umanità. L’area del Parco comprende due atolli, North e South, oltre ad un terzo, di minori dimensioni un po’ più a nord : Jessie Beazley Reef.
I siti di immersione, una dozzina abbondanti, sono indicati con boe di ancoraggio in modo che la successione di ancore gettate a mare non distrugga parte del fondale corallino. A mantenere in vita questa meraviglia marina è la distanza da terre abitate: fatto incontestabile e prima considerazione. La corrente continua, molto forte, spazza questi fondali e porta nutrimenti ai coralli, che prosperano in maniera vigorosa, alle creature che si sono insediate in essi, e ai grandi cacciatori pelagici sempre in cerca di cibo. La seconda, ma non meno importante, è la stagionalità. Il Parco è disponibile alle visite subacquee solo per i mesi in cui le condizioni meteo marine sono ottime con visibilità subacquea eccezionale: da metà marzo a metà giugno. Negli altri il tempo atmosferico non permette lo stazionamento e la navigazione e quel poco di danno che i sub con la loro presenza potrebbero aver arrecato si cicatrizza in modo naturale. Quando si pensa alla vita sottomarina, e si parla di questo luogo, bisogna pensarla in grande. Proprio per la presenza di grossi branchi di pesce come barracuda o carangidi, squali e squalotti delle varie specie, dai martello ai chitarra, senza mai dimenticare che la quantità di madrepore di cui è ricco il fondale che mimetizza altre decine se non centinaia di creature tra le più variegate. Durante la stagione delle immersioni del 2015 i ricercatori che tengono sott’occhio le acque del Parco hanno potuto notare che gli avvistamenti di squali balena sono aumentati pur non riuscendo ad individuarne la ragione. Questo potrebbe essere un segno che c’è un abbondante approvvigionamento di plancton a Tubbataha, considerato che gli squali balena sono indicatori biologici della presenza di plancton e della salute generale degli oceani.